di Mattia Sangiuliano
Butt plug, dildo, sex
toys, vaginal balls, bondage in chain, BSDM di varia natura e un
guardaroba rigorosamente in latex; queste sono solo alcune delle
numerose chiavi che aprono le porte del paradiso per i cari amici dei
sexy shop online, paradiso che, per gli acquirenti italiani, clienti
@amazon, sono rimaste – e rimarranno, per adesso – chiuse. Se per
le feste avevate intenzione di regalarvi “momenti di piacere”,
per citare la pubblicità della Durex, ecco a voi una grande
delusione per questo #natale2014; a quanto pare la versione italiana
del noto ed idolatrato sito di eCommerce, @amazon, non ha pensato a
voi. Per il vostro Natale, ma non solo il Natale!, sarete costretti a
rinunciare ai doni che sotto l'albero avrebbero potuto rintuzzare la
languente fiamma della candela natalizia della vita coppia – forse
un po' ammosciatasi nel corso degli anni – sino a causare, magari,
un bell'incendio.
Sarà colpa della
presenza della città del Vaticano, forse qualche scoria di scudo
crociato qua e là, ogni tanto riesumato – rigorosamente sotto le
festività. Saranno le fantomatiche “tradizioni” che molti
movimenti – politici e non – vogliono difendere sotto Natale?
Tipo il Presepe, il sano e tradizionale Presepe natalizio, uno
ogni scuola... ma che dico: uno per ogni classe! In fondo bisogna pur
far pandant in qualche maniera con il sempre immortale crocefisso che
dall'alto del suo dolente seggio deve osservare imperterrito ogni
anno i soliti professori e gli stessi programmi scolastici –
l'avremmo promosso come simbolo tradizionale, ma questo Cristo lo
abbiamo bocciato come scolaro!
Per quanto si cerchi, per
quante combinazioni lessicali si provino sul motore di ricerca del
sito, la porta del paradiso non si apre; nessuna sezione del sito
italiano di @amazon sembra nascondere alcun tipo di attrezzo erotico.
Questo mentre nelle altre versioni continentali ed extra-continentali
del sito si può trovare praticamente di tutto. Tutto materiale
rigorosamente waterproof.
“Body care”
per la versione anglosassone del sito, “cura della persona” nella
versione italica; la distanza si fa tangibile: piovono falli in tutta
Europa (e oltre) ma la versione italiana del colosso di eCommerce
lascia il grande pubblico a bocca asciutta. La pudicizia italica non
trova limiti, tra vari eBook rosa – a tinte molto tenui, salmonate
– che sfiorano il trash già solo per via delle copertine versione
Harmony ma molto più risibili e comiche – vendibili infatti solo
come eBook online – spicca il non-plus-ultra dei massaggiatori
(intimi – nda)... ma per i piedi.
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Storia di un ottuagenario? |
Ed ecco che, l'unica cosa
che emerge dalla ricerca disperata di quella chiave paradisiaca e in
realtà un piccolo e angusto buco nella recinzione: il massaggiatore
intimo, vagamente dissimulato nelle descrizioni (ufficiali) e nei
commenti (degli utenti), qualcosa che, agli occhi dei familiari più
ingenui, all'arrivo del corriere, può essere spacciato come il
microfono di sing star per la Playstation. Sperando che la figlia non
se lo porti alle labbra dopo l'unboxing nel tentativo di imitare una
Violetta molto poco Disney.
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Forse non tutti lo sanno |
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Willy (a destra) |
In effetti, provando a
ingegnarsi, non si sa bene neppure come rapportarsi con la stessa
ricerca del prodotto sulle piattaforme in lingua italiana poiché,
come si sa, la maggior parte dei sollazzi erotici deriva il suo nome
direttamente da quello anglofono, nella stragrande maggioranza dei
casi ci troviamo di fronte a una vera e propria introduzione
dell'originale lemma – o definizione – dalla lingua anglosassone
che, non solo la ha coniato, lo ha diffuso ma lo ha fatto adottare
come definizione anche negli altri paesi. Forse anche in questa
direzione appare ancor più retrograda la posizione italiana che
sembra rigettare l'intraducibilità – apparente – di certi
accessori. Chi, non trovandoli in lingua originale, decidesse di
utilizzare un calco dalla lingua inglese si troverebbe a digitare
“giocattoli del sesso” in luogo di “sex toys”, “dilatatore
per il culo” in luogo di “butt plug” e così via con una lista
che più che ironica e volgare sembra a dir poco grottesca.
Sempre in questa
direzione, però, neppure google o la fedele Wikipedia – allergica
ad ogni tipo di conservatorismo sessuale – non sa dare una
spiegazione o un possibile aiuto per scardinare le porte del mistero
celeste. Ad esempio: quale potrebbe essere l'italianizzazione di
dildo? Qualcuno lo sa? Tranquilli. Neppure wikipedia.
Il rischio, allora, in
mezzo a tanto disinteresse verso i clienti cultori del BSDM e non
solo, sarebbe quello di dover mostrare la faccia in qualche erotic
shop, magari previa rispolverata di un vecchio pastrano, per cercare
di dissimularsi dietro un relativo velo di anonimato. Un po' come
quando da pischello – nell'era della preistoria senza pornsharing,
praticamente poco dopo le caverne ma subito prima del selfie – si
doveva andare a chiedere al giornalaio di fiducia – non di famiglia
– timorato come non mai, una copia di qualche giornale, sottobanco,
pregandolo di non dire niente, tra i sorrisi di questo e la vergogna
che pesa e pulsa come un'erezione dissimulata con una mano in tasca.
Allora era duopo inventarsi una genealogia di allusioni che farebbe
impallidire il Tolkien del Simmarillion per indicare RIVISTA
PORNOGRAFICA senza dover usare queste due parole nella stessa frase.
L'esperimento –
Cercando di trascendere la
singolarità italica ci siamo domandati (leggi: mi
sono domandato)
se la situazione di pudicizia affliggesse solamente la penisola
italiana. Abbiamo (leggi: ho)
escogitato a questo proposito un semplice esperimento.
Per fare una prova abbiamo aperto nel nostro browser una serie di
finestre, per ogni finestra un amazon dedicato ad uno specifico
paese, abbiamo scelto una parola – una a caso – che non avesse
grossi problemi di traduzione o di fraintendimenti e l'abbiamo
inserita nel motore di ricerca del sito: la nostra parola era dildo.
I risultati di questo esperimento sociale nel mondo dell'eCommerce
erotico attraverso @Amazon ci hanno un po' sorpreso. Su ben 14
(quattordici) versioni di @Amazon, per 14 (quattordici) paesi, “solo”
6 (Canada, Francia, Germania, Giappone,
Spagna, Stati Uniti) commercializzano articoli erotici
– nel caso specifico dildo, di varie dimensioni e con varie
specifiche tecniche – mentre gli altri 8 (Italia, Brasile,
Cina, India, Australia, Messico, Paesi
Bassi, Regno Unito) propongono al massimo qualche
articolo-scherzo gonfiabile – il più delle volte – e una valanga
di eBook “rosa” sui generis. Apparentemente la vita del
procacciatore di materiale erotico sembrerebbe scontrarsi contro un
servizio che non risponde alle sue esigenze di hard-consumatore.
Ma se sono in Italia come faccio a procurarmi online, magari
proprio attraverso Amazon, essendo un veterano dei privilegi offerti
dalla mia sottoscrizione Prime, un inalienabile e irrinunciabile
“ULTRADNA® Sex Simulation Electric Stimulate Waterproof Soft Big LargeRealistic Dildo Penis Cock Strong Powerful Vibrating VibrationVibrator Realistic Skin Magic Wand AV Stick with Erotic Dice” di cui ho un estremo bisogno, per far bella figura almeno al cenone
di capodanno?
Se questo è il problema
la soluzione è a portata di mano; ed è poco oltre la frontiera:
basta guardare oltre il confine e chiedere a qualsiasi paese della
comunità europea (e oltre), cercando di rimanere in eurozona per non
aver troppi problemi di conversione (ma in caso contrario io uso
questo), uno a caso che, stando all'esperimento sopra riportato,
commercializzi senza remore in materiale erotico; io, personalmente,
opterei per la Germania.
Una scorciatoia per avere
il paradiso a portata di mano, senza dover andare face-to-face in
qualche sexy shop.
Il Natale è salvo. E con
esso la libido.
ps. ATTENZIONE: i
tempi di consegna potrebbero subire variazioni nel periodo natalizio
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