di Mattia Sangiuliano
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René Magritte - La condizione umana |
Torneranno i prati in fiore sotto
lo splendore delle gioie passate si scioglieranno le nevi che ammantano la
terra dove la libertà verrà riguadagnata saranno intonati nuovi canti cadenzati
dalle sbarre divelte e dai muri abbattuti le prigioni saranno cenere che spargeremo
al vento erranti e felici di poter sbagliare di nuovo tutte le nostre colpe
riscopriremo i corpi che vibreranno al nostro tocco ebbri del contatto
accorceremo le distanze gettandoci i divieti alle spalle e i cupi giorni tinti
di timorose ed inique ansie torneremo a bere le nuove – antiche – illusioni
riguadagnando il diritto – mai più dato per scontato – di essere padroni del
nostro divenire torneremo ad immergerci nei dedali delle vie che abbiamo
abbandonato per rifugiarci lontano dagli occhi del prossimo e lentamente i
granelli di sabbia torneranno a cadere nelle clessidre delle nostre vite ed il
tempo tornerà a scorrere nelle nostre vene facendo palpitare il cuore potremmo
essere messi ancora una volta di fronte alle opere incompiute e torneranno le paure
che affronteremo più forti di prima con il sesto senso – della mancanza – nulla
sarà dato più per scontato laddove ci ubriacheremo nuovamente di nuova e
pulsante vita vedremo ardere passioni mai sopite sotto tizzoni brucianti che
incendieranno di nuovo il mondo con un ruggito che farà tremare le fondamenta
della civiltà.
Torneranno?
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