domenica 15 settembre 2024

"Una reunion per salvare l'Italia"

Di Mattia Sangiuliano
Montegallo (AP), 14 settembre 2024

Compiuti ufficialmente i 33 anni sento giunta l'ora di guardare indietro e fare bilanci; soprattutto ora che sono padre. In questo periodo sto facendo i dovuti paragoni con quelli che, retoricamente, stanno diventando – anche nei miei intercalare – i famigerati "bei tempi andati". Mi scontro con una grande mancanza che i giovani d'oggi non conosceranno mai, se non nei resoconti dei più attempati o tramite qualche piattaforma di streaming. Mi riferisco ovviamente ai film del duo Boldi-De Sica..



L'unico regalo di compleanno che mi piacerebbe ricevere è una pellicola di reunion che sancisca la riappacificazione del duo. Dopotutto ci stanno riuscendo i fratelli Gallagher, perché non i nostri comici?
E proprio questo paragone apre le prospettive della storia che, in maniera sommessa, mi sento di proporre ad Aurelio De Laurentiis. Perché non fare una metanarrazione in cui si parla proprio dell'apparente e impossibile reunion tra i due? Immaginate il tripudio di nomi che attornieranno il duo, come nella tradizione dei migliori cinepanettoni.

E allora ecco sfilare Enzo Salvi, Biagio Izzo e Massimo Cavallari (Rip Bruno), in una prima parte scanzonata fatta di siparietti e di equivoci con lo sfondo di un'Italia e di un mondo in cui incombe una tetra apocalisse. I soliti grandi nomi dei cinepanettoni affiancati da comparsate d'eccezione: perché non un Rocco Siffredi e un Max Felicitas: vecchie e nuove LEVE (financo pistoni) dell'hard nostrano. E arrivare a osare, forse, con un cameo del sublime Alex Magni ("Tantah robah, amici della centoXcento!") . Perché sognare non costa niente e allora facciamolo in grande. E i sogni umidi sanno regalare a piene mani – cosa di preciso non so e forse è meglio non domandarselo.

Se una volta c'erano le veline e le letterine, le Megan Gale e le Giulia Montanarini che mostravano qualche curva, apriamo il grande schermo alle dive dell'OF nostrano: da Michelle Comi a Vittoria Marabotti e pure a Sonia Grey – quest'ultima per gli amanti delle cougar e in onore di quelli che facevano seghino alle medie per scartavetrarsi il membro su Unomattina.

Ma non facciamolo semplicemente grande, no. Facciamolo epico! Voglio che la necessità della reunion si sposi con una questione di sicurezza nazionale. L'apocalisse fino ad allora tenuto sullo sfondo deve minacciare lo spettatore. Vorrei vedere, nel momento saliente della trama, Giorgia Meloni nei panni del premier Giorgia (Meloni), convocare a palazzo Chigi l'ex duo di comici per convincerli a tornare a fare coppia al cinema; il futuro del paese dipende da questo. Solo la loro comicità può sventare una crisi diplomatica con la Russia di Putin.

Ecco, questo passaggio è cruciale, attenzione. Sarebbe importante che i due comici dopo un lungo silenzio carico di pathos declinino la proposta della premier: loro amano l'Italia, ovvio, ma la coerenza viene prima di tutto. E vederli abbandonare piazza Colonna sotto una pioggia battente mentre Giorgia li osserva dalla finestra e si domanda sommessamente, con voce rotta, "allora tutto è perduto?".

E arriviamo al momento supremo. Nella notte prima dell'apocalisse definitiva avviene il miracolo. Mentre i due comici, ognuno nel rispettivo talamo, si dolgono in un sonno senza ristoro, avviene una connessione con l'ultraterreno. Il piano fisico si fonde con il piano astrale e in questo crocevia di sentieri De Sica e Boldi si incontrano. Sulle prime litigano anche in questa dimensione eterea e fanno per allontanarsi ma, all'improvviso, una voce con un'importante inflessione brianzola (?) li fa desistere.
Mentre i due tornano intimiditi sui loro passi, una luce celestiale discende dal cielo e si sostanzia in un angelico Silvio Berlusconi.

Il fu Cavaliere impone le mani sulla fronte dei comici e li incoraggia: "continuate la mia opera, per il futuro dell'Italia, continuate a intrattenere questo meraviglioso paese, come io avrei voluto".
E mentre una luce bianca avvolge i volti estasiati dei comici gli stessi si svegliano di sorpassalto nei rispettivi letti. Non hanno bisogno di telefonarsi, sanno che quello che hanno vissuto è reale e condiviso. Ed entrambi sanno cosa devono fare.

A palazzo Chigi la premier è attorniata da ministri e consiglieri. Giorgia Meloni è al telefono e impreca contro un Matteo Salvini bloccato alla sagra dello strutto fritto alle porte di Venafro, provincia di Isernia (IS). Antonio Tajani visibilmente scosso è collassato su un divano mentre Marta Fascina gli sventola il volto con dei dossier secretati nel tentativo di dargli ristoro. In mezzo a questa bolgia di politici che impersonano sé stessi, le porte del gabinetto di spalancano di colpo. Arriva la voce di qualche usciere che tenta di bloccarli ma, spernacchiando e dando dei figli di troia a tutti, De Sica e Boldi fanno irruzione nello studio della premier. Si capisce al volo che hanno deciso di mettere da parte i rancori per il bene del paese e così tutto l'entourage della premier prorompe in un festante grido di giubilo.

Mentre Boldi inciampa e finisce con la facce tra le tette di Daniela Santanchè, De Sica va da Giorgia e le conferma il fatidico "e famola sta cafonata!". Subito dopo gli si avvicina Marta Fascina che lo porta in disparte per congratularsi con lui. Aggiunge poi di non aver mai dubitato. Quando De Sica le chiede come mai, Marta Fascina risponde che ha avuto un sogno in cui il defunto cavaliere le diceva di non dubitare del duo Boldi-De Sica. A quelle parole il comico si commuove e, Marta Fascina, toccandosi il ventre, rivela a De Sica che, nello stesso sogno, il cavaliere ha imposto le mani sul grembo rendendo così possibile un miracoloso concepimento. La commozione è ormai al culmine, tutti festeggiano e si abbracciano. Una nuova vita porta nuova speranza per l'Italia. Sorgerà un nuovo cavaliere.

Scena post titoli di coda. È l'anno 21XX, all'ombra di un monumento una coppia di giovani studenti si sta preparando per un'interrogazione di storia su dei tablet della Leonardo Spa. Uno dei due legge:
«"ed è così che nel 2024 i due comici, con la loro riappacificazione, danno vita alla più grande commedia italiana di tutti i tempi. La pellicola, girata in appena due settimane, tradotta e sottotitolata in tutte le lingue del mondo, diffusa in tutti gli angoli del globo, colpisce profondamente tutti i potenti della Terra che, seduta stante, cessano le ostilità presenti e future verso l'Italia"».
«Mio padre dice che è solo propaganda da regime. Che facciamo talmente schifo che non ci si incula manco il Burkina Faso»
«Vabbè, ma tuo padre è un comunista di merda, sicuro gli piace la Bindi»
«Ahah. Forse hai ragione... Oh, mi sono stancato di studiare, andiamo guardare le vigliacche in via Silvio Berlusconi»
«Va bene, ci sto. Però se vogliamo un servizietto offri tu con la tua tessera annonaria. Io ho finito i crediti»
I due ragazzi si allontanano. L'inquadratura si allarga con uno zoom out rivelando che la statua sotto cui stavano studiando i due ragazzi è un curatissimo marmo raffigurante Boldi e De Sica nell'atto di scorreggiare con le mani davanti la bocca.

Fine (?)

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